Singapore come Hogwarts

Cara Federica,

Come stai? E’ sempre difficile cominciare una lettera, soprattutto di questi tempi. Oggi però devo farti una confessione. Come ben sai entrambe non abitiamo più nel Little red dot da parecchi mesi eppure certe cose faticano a scollarsi dalla mente. Impossibile dimenticare Mustafà e i suoi corridori claustrofobici, le magliette inzuppate dopo solo 100m di passeggiata e i giochi di luce e d’acqua di MBS. Per me sono stati anni strani, con momenti belli ma anche difficili, esattamente come il mio amore e odio per questa città-stato.

Infatti prima di parlare delle cose più divertenti necessito di una premessa, un punto fermo, un articolo che ha scoperchiato il vaso di Pandora di Singapore. Nel 1993 su Wired esce un pezzo che parla delle grandi contraddizioni di questa città-stato intitolato: “Disneyland con la pena di morte“. A Singapore è tutto regole e leggi tanto inquadrate e severe da fartelo pesare in ogni momento, sia dentro che fuori casa. Certe cose non potrei nemmeno scriverle se avessi ancora un visto.

“You have nothing to fear, if you have nothing to hide”

– Chi non ha nulla da nascondere, non ha nulla da temere

Ecco, in certi momenti Singapore mi ricorda proprio il Ministero della Magia del settimo libro con Pius Thicknesse e Dolores Umbridge: moltissime telecamere a riconoscimento facciale; tracciamento; divieti un po’ per qualunque cosa; la privacy come concetto flessibile (la polizia può entrare in casa senza mandato). Per non parlare dei lavoratori delle costruzioni e delle condizioni in cui vivono. Inoltre se qualcuno mi sentiva parlar male di Singapore potevano esserci conseguenze. Ma non rinvanghiamo troppo, lasciamo perdere le questioni statali, perché secondo me Singapore è come Hogwarts.

Devo ammettere che questo post risorge da degli appunti scritti il 30 novembre 2019 (bei tempi quelli, eh?). Non so come mi sia venuta in mente questa similitudine, certamente il fatto che abbia ascoltato tutti gli audiolibri in palestra e che periodicamente mi riguardi la saga non c’entra nulla, vero?

Ti dirò, Singapore mi ricorda Hogwarts almeno per tre aspetti evidenti:

1. Alle scale piace cambiare!

Frase che sentiamo nel primo film per chi non ha letto i libri della saga di Harry Potter (sì, sto parlando di te Michele!): Hermione lo sottolinea ai suoi due nuovi amici prima di finire tutti nei guai proprio per colpa di queste scale.
Inizialmente quando vedevo gente del posto che prendeva le scale mobili al contrario, magari mentre guardava il cellulare o leggeva, pensavo fossero assorti o poco svegli. Poi arrivò la mia mattina: ero in ritardo, scesi dal bus di corsa dritta verso le tre rampe di scale della metro e BOOM! Quasi volo a terra. Ebbene sì, ogni tanto, senza alcun avviso o ragione apparente veniva invertito il senso delle due rampe. Quindi fino a ieri prendevi la rampa di destra per scendere? Oggi no, oggi la sinistra ha deciso di fare lei il turno di discesa e quella di destra sale. Quindi confermo, anche a Singapore alle scale piace cambiare!

2. Basilischi che fanno shopping

Premesso che il secondo film è forse il mio meno preferito, quello che nelle maratone di rewatch tengo sempre per ultimo, e che guardo quando ho già visto tutti gli altri. Ma non per questo il Basilisco si risparmia dal comparire nei miei incubi. Che finché è finzione o creazioni della mente va bene, poi però un giorno passeggi per la via più turistica di Singapore e ti trovi un serpente di tre metri dietro al cestino della differenziata. Cavoli, forse era solo Naghini che voleva fare un po’ di shopping!

Se volete vedere delle persone incoscienti filmare altre persone incoscienti che catturano il serpente trovate tutto in questo articolo.

3. Nuvoletta di zucchero

Quelle cose tipo Burrobirra e Caramelle Tutti i Gusti più Uno ancora non le ho provate, ma a Singapore c’è un bar che ti zucchera il caffè così. E’ efficiente? Assolutamente no. E’ fichissimo? Assolutissimamente sì.
Una dolce pioggia di zucchero filato che si genera con il vapore del caffè. Ovvio che come le Cioccorane bisogna avere della accortezze: se c’è vento “piove fuori” dalla tazza. Non lo consiglio se avete siete di fretta, e se vi piace ben zuccherato.

Extra: Aeroporto come Hogwarts – Natale 2018

A Natale 2018 Changi, l’aeroporto di Singapore, si era decorato a festa con stemmi delle casate ai check-in e ambientazioni sparse per i terminal. Sfortunatamente ho pochissime foto e fatte anche male, ma ti assicuro che era qualcosa da restare a bocca aperta.

Ci avevi mai pensato? Vivevamo il mondo della Rowling senza saperlo. Ora non mi resta che aspettarti per visitare il “Wizarding World” di Los Angeles.
A presto,

Anna

PS: La foto di copertina non è stata scattata al negozio di “Tiri Vispi Wisley” a Diagon Alley, ma è un albero di lollipop di Candylicius a Sentosa (SG).