Quella che stai per leggere è una Travel Letter cominciata il 10 Novembre del 2019, ma poi ripresa e aggiornata con gli avvenimenti del 2020, infatti l’ultima bozza è del 16 Marzo. Quando ancora eravamo a Singapore, quando ancora non sapevamo quando saremo potuti tornare.
Scrivere in questi giorni è difficilissimo. I pensieri si sovrappongono senza soluzione di continuità. Tutto sta cambiando e la fine non sappiamo quando arriverà. Non sapere la fine è una delle cose più difficili, perché non sai come porzionare le energie e che dopotutto noi a Singapore viviamo quasi normalmente, possiamo uscire, mangiare fuori e fare la spesa senza stress. Ma ogni azione “libera” che faccio mi fa pensare a chi oggi non possa farla. Lamentarsi è inutile, stressarsi è inutile ma restare positivi è dura. Pensare al fatto che mi è proibito tornare a casa mia è estenuante, ma un pensiero che non mi dà pace.
Oggettivamente, seriamente Singapore non è poi un brutto posto dove vivere. Anche se, pensandoci un attimo, trovo delle cose incompatibili con me. Per esempio, questo è paese senza Stagioni, non parlo delle mezze stagioni, parlo delle stagioni con la S maiuscola, vedi estate/inverno.. non pervenute. Forse in questo periodo più di altri (questo è il secondo inferno, ops, volevo dire inverno a Singapore) penso alla neve e al freddo e mi sembrano solo miraggi. Mi manca la nebbia, le caldarroste, e il piacere di tornare a casa al caldo. Ma la cosa assurda è che senza stagioni, senza cambio degli armadi, e senza quelle feste comandate, qui il tempo sembra non scorrere mai. Mai.
Inoltre, in questo paese non esistono le albe e i tramonti. Si hai capito bene, in 15 minuti si passa dal buio pesto a sole alto. Tutti i giorni alle 7 sorge il sole e tutti i giorni alle 19 tramonta il sole, sempre. 365(+1) giorni all’anno. E questi per me sarebbero momenti importantissimi per scrivere per accompagnare il risveglio o la fine della giornata. Albe e tramonti hanno ispirato poeti e scrittori da sempre, qui la golden hour, è più un golden minute.
A presto,
Anna.
Senza rotelline, sempre.
PS. Nella foto la piccola riserva che avevamo dietro casa. Pensate quanto sarebbe bella con la nebbiolina del mattino mentre il mondo si sveglia.